Premessa
La convenzione di cui trattasi, è stata esaminata nel dettaglio dalla prof.ssa Luis Bartorelli, presidente dell’Associazione Alzheimer Uniti e responsabile scientifico del progetto in parola, la quale, tenuto conto della consolidata esperienza a riguardo, ha ritenuto opportuno proporre di modificare il secondo capoverso dell’articolo 6, così come di seguito riportato:
in ogni distretto, saranno organizzati due gruppi di auto mutuo aiuto che effettueranno 6 (sei) incontri ognuno. Gli incontri, avranno cadenza settimanale, la durata di due ore e saranno condotti da due facilitatori. I gruppi si avvarranno della supervisione di un esperto per un massimo di 30 ore.
Descrizione delle attività
1. Coordinamento e Project Management
L`attività di coordinamento e project management si sostanzia in una serie di azioni volte a garantire un coordinamento globale di tutte le attività del progetto al fine di raggiungimento degli obiettivi. Questa attività include la produzione di un dettagliato programma operativo ovvero un piano d’azione per l’attuazione delle attività, il monitoraggio dell’attuazione dello stesso, la verifica del raggiungimento dei risultati attesi di ciascun’attività e l’integrazione complessiva di tali risultati. Coerentemente con le finalità e gli obiettivi progettuali, l’attuazione della fase consentirà al gruppo di lavoro di identificare rapidamente eventuali deviazioni e/o modifiche dal piano d’azione e di individuare soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi e i risultati attesi.
2. Comunicazione e promozione
La strategia di comunicazione a sostegno del Progetto si focalizzerà su aspetti che tengono conto sia del breve periodo che del medio/lungo periodo. Per l’attuazione del piano di comunicazione si prevede l’utilizzo di strumenti creati ad hoc idonei a comunicare in modo efficace ed immediato i messaggi che i gestori del progetto intendono trasmettere alla collettività attraverso la realizzazione dello stesso. La strategia di Comunicazione, inoltre, prevede un processo di diffusione delle informazioni trasversale a tutte le attività del progetto.
3. Canali e strumenti delle attività di comunicazione
La progettazione delle azioni e degli strumenti da utilizzare nella fase di comunicazione e promozione delle attività progettuali prenderà in considerazione le caratteristiche del target di riferimento, il tipo di relazione esistente e/o da instaurare e le caratteristiche specifiche dello stile comunicativo da adottare.
Nello specifico, gli strumenti maggiormente utilizzati saranno:
Il web
Inserimento sui siti web delle Associazioni e dei comuni interessati al progetto, di tutte le informazioni relative al progetto e le modalità di accesso, tempi e luoghi.
Gli Eventi
Si prevede la realizzazione di due incontri su ogni distretto di promozione- diffusione.
Un primo incontro – Convegno iniziale – finalizzato alla promozione degli obiettivi e delle attività di progetto presso le istituzioni locali, Associazioni e operatori del settore, famiglie degli utenti di eventuali centri diurni presenti sul territorio e più in generale tutta la popolazione interessata.
Un secondo evento – Convegno finale –finalizzato alla promozione e diffusione dei risultati del progetto.
Il materiale informativo e promozionale
I materiali divulgativi prodotti per la comunicazione diretta verrà distribuito in occasione degli eventi sopra descritti e sarà realizzato secondo una grafica comune (logo di progetto, locandine, manifesti, …).
4. Monitoraggio e Valutazione attività
L`attività di “Monitoraggio e Valutazione” è finalizzata alla verifica della conformità della realizzazione delle attività del progetto con gli obiettivi previsti e l’attuazione di un processo di monitoraggio e valutazione organizzativa ed economico-gestionale di tutte le attività e delle attività di fase.
5. Gruppo di auto – mutuo aiuto
Auto-mutuo aiuto; un gruppo di persone che hanno in comune lo stesso problema e che, nel confronto orizzontale con gli altri, sperimentano momenti di condivisione, di solidarietà e di crescita. All’interno del gruppo, ogni persona, che inizialmente si percepisce spesso solo come bisognosa d’aiuto, può sperimentare d’essere persona in grado di dare aiuto; da soggetto passivo, quindi, diviene soggetto attivo, verso se stesso e verso gli altri.
Per la formazione dei caregiver1, in ogni distretto, saranno organizzati due gruppi di auto mutuo aiuto che effettueranno 6 (sei) incontri ognuno. Gli incontri avranno cadenza settimanale, avranno la durata di due ore, e saranno condotti da due facilitatori che si avvarranno della supervisione di un esperto. Gli interventi, saranno svolti secondo il metodo del saggio “caregiver” già sperimentato in letteratura e che si avvale anche del Manuale del Caregiver.
Durante gli incontri, gli esperti sensibilizzano e formano/informano i caregiver sui temi inerenti la malattia, permettendo agli stessi di avere spazi di condivisione e di scambio di esperienze che fungano essenzialmente da auto-mutuo-aiuto. L’attività di cui trattasi, sono il frutto di progettazione, di una metodica ben precisa, di momenti di riflessione atti al miglioramento continuo della gestione della malattia e della qualità della vita dei familiari del malato e dello stesso. Ogni fase dell’attività è pensata in funzione di determinati obiettivi e comporta un accurato lavoro di preparazione.
L’equipe di lavoro
Il progetto nel suo complesso è organizzato e gestito attraverso un gruppo di lavoro composto da figure professionali specialistiche, delle quali se ne traccia un breve profilo e che non necessariamente saranno impiegate nella loro totalità.
Coordinatore del Progetto: ha la responsabilità del coordinamento del Progetto e della realizzazione delle attività progettuali nel rispetto dei tempi e degli obiettivi previsti, coordina e gestisce l’intero Gruppo di lavoro.
Supervisore dei formatori: ha la responsabilità di supervisionare durante tutta la durata del progetto gli operatori che effettuano operativamente gli incontri di auto-mutuo-aiuto.
Assistente Sociale: opera in armonia col gruppo per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di situazioni di bisogno e di disagio che si vengono a creare a manifestare durante gli incontri.
Psicologo: lavora sul principio: “Tu solo ce la puoi fare, ma non ce la puoi fare da solo”. Permette che all’interno del gruppo si sviluppi il concetto della mutualità, dello scambio reciproco di aiuto, dell’impegnarsi per se stessi e per l’altro, di un sostegno reciproco attivato fra persone che vivono una stessa situazione di vita. Il risultato finale tende ad essere la valorizzazione di se stessi in quanto soggetti attivi; ed il riconoscimento dell’altro in quanto interlocutore degno di competenze e fiducia.
Nutrizionista: durante il corso ci si potrà avvalere anche di questa figura professionale.
Educatore professionale: in collaborazione con l’equipe di progetto parteciperà alle attività di programmazione, gestione, monitoraggio e verifica degli interventi educativi individuali, favorendo il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie.
Operatori Socio Sanitari: collaboreranno con le atre figure dell’equipe di lavoro, favorendo se necessario il coinvolgimento attivo dei destinatari.
Amministrativo e segreteria organizzativa: gestisce, le attività di supporto all’organizzazione del progetto (comunicazione, gestione amministrativa e contabile, gestione attività) e, nel rispetto delle norme, predispone la documentazione atta alla rendicontazione delle attività realizzate.
All’inizio dell’attività, verranno comunicati i nominativi del personale che parteciperà al progetto e le eventuali variazione verranno anch’esse rappresentate. I costi sostenuti, verranno regolarizzati attraverso apposita ricevuta controfirmata tra le parti.
Pericolo di fuga
Protezione legale dei disabili
Nutrizione
Suggerimenti del Caregiver